martedì 25 marzo 2014

Gioco di Ruolo

Dopo un discreto rumore di cocci rotti arriva sempre un silenzio monumentale.
In quel silenzio, spesso, succede che realizzi.
Realizzo che i problemi del vivere la vita  sono tutti racchiusi nel punto di vista con cui l'affronti.
Molla quello sbagliato e la prospettiva si ribalta da negativa a positiva, oggettivamente.
Roba da morderti le mani a sangue fino all'osso, cantava un certo Morgan.
La mia prospettiva era basata sulle velleità: copiose, presuntuose, vischiose, superomiste.
L'artigiana geniale, la massaia tuttofare, la figlia perfetta, la compagna perfetta, la libraia saggia.
Tutte affanculo.
Ora mi sento come quelli che, vissuta una vita col parrucchino, lo appendono al chiodo e si buttano per strada con la faccia che ti dice " e allora? sono uno con la capoccia pelata!".  Non sanno dove andranno, ma indietro non tornano.


" ... Ho delle cose in testa che nulla hanno a che fare con ciò che mi è stato insegnato: forme e idee talmente vicine a me, talmente in sintonia con il mio modo di essere e di pensare che non mi è mai passato per la testa di utilizzarle in pittura. Così decisi di ricominciare dall'inizio, di disfarmi di tutte le nozioni acquisite e di fidarmi delle mie idee.  Fu uno dei periodi più belli della mia vita: nessuno che mi ronzasse attorno per vedere cosa stessi facendo, nessuno a cui interessasse il mio lavoro, nessuno che dicesse qualcosa a riguardo.  Ero sola e insolitamente libera.  Lavorando in solitudine e nell'anonimato non avevo nessun altro da compiacere al di fuori di me stessa."

                                                                                           Georgia  O'Keeffe








lunedì 10 marzo 2014

Abbasso le quote rosa


Questa è la puntata in cui io spiego perchè a 31 anni ho solo buoni amici maschi e solo qualche amica femmina, prevalentemente nata a valle e quindi della vita assai consapevole. Questa è anche la puntata in cui non potrete confutare la mia teoria con il classico "le donne non si pigliano proprio tra di loro perchè son donne".  Stavolta c'ho-le- prove, quindi mettete comodi le vostre ragioni in saccoccia e leggete zitti e muti quanto segue.
La parità dei sessi  nelle dinamiche relazionali non esiste: un uomo non si sognerebbe mai di importunare una donna la cui metà si trovi esattamente al suo fianco, salvo stati di alterazione chimiche/alcoliche.  Un maschio normodotato immagina benissimo cosa potrebbe accadere altrimenti.
Una donna, invece, lo fa in pieno giorno e con la faccia da impunita, approfittando delle tue momentanee assenze ( anche una della valle ha bisogno della toilette!) e regalandoti pure un suo gadget fatto a mano, come a dirti "lo vedi come ti inculo col il mio bon ton?".
Una donna lo fa  sotto il tuo naso di fidanzata in carica  sì per la sua atavica troiaggine, ma soprattutto perchè incoraggiata da una gentilezza che gli uomini non possono fare a meno di sfoderare di fronte a queste soggette,  per le quali blandirli a casaccio è un arte.
Non esiste pudore, non esistono fedi, non esiste confine che le suddette non possano valicare con la loro voce maliarda  e guai, guai a suggerire al maschio una qualsiasi forma di scoraggiamento ai danni della povera micetta: voi siete pazze, voi state esagerando con la sceneggiatura.
Ci svegliamo la mattina pensando di essere migliori di tanti minus habens in circolazione, di aver studiato e vissuto abbastanza per capire tutti gli incastri mentali da evitare, ma poi questi episodi ci riportano alla dura realtà: davanti alla vasta gamma di reazioni possibili siamo tutti uguali, tutti deboli e quasi tutti piuttosto vanitosi da lasciar correre il nastro o piantarci sopra un casino che levati.


Essere superiori: un concetto da approfondire.